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Dalla battaglia non è tornato
Perché non è come prima? Tutto gli somiglia
Il cielo azzurro, non è cambiato
e son le stesse l’aria, l’acqua e la boscaglia.
Ma lui, dalla battaglia, non è tornato.
Non so chi avesse ragione in ogni nostro discorso
al sonno e al riposo rubato,
comincia a mancarmi solo ora che l’ho perso
e che dalla battaglia non è tornato.
Taceva a sproposito e cantava fuori tempo
e andava sempre fuori dal seminato,
non mi lasciava dormire, si alzava nottetempo
e ieri dalla battaglia non è tornato.
La primavera pare uscita di prigione,
soprapensiero persino l’ho chiamato.
“Fammi fumare” e un silenzio in ritorsione.
Ieri dalla battaglia non è tornato.
Per non lasciare noi nello sfondo
monteranno di guardia i nostri caduti;
nel bosco, come nell’acqua, si riflette il cielo
e gli alberi svettano azzurrati.
C’era posto sufficiente, qui in trincea,
per tutti e due il tempo era scandito,
ora tutto è per uno. Ma l’impressione mia
è che sono io a non esser più tornato.
Dal fronte non è più tornato
L’acqua, il cielo ed il bosco hanno mille colori
si, però qualcosa è cambiato,
anche l’aria è la stessa, soltanto che ieri
lui dal fronte non è più tornato.
Chissà chi aveva ragione in ogni nostro discorso
al sonno e al riposo rubato
ha iniziato a mancarmi solo quando l’ho perso
e dal fronte non è più tornato.
E taceva e parlava sempre fuori misura
e se cantava, cantava stonato
non riuscivo a dormire, si alzava all’aurora
e dal fronte non è più tornato.
Non si tratta del vuoto che adesso io sento
si era in due, solo ora ho capito,
che è come fosse un falò che è stato spento dal vento
dal momento in cui non è tornato.
Quasi fosse un’evasa, la primavera devasta
per sbaglio l’ho persino chiamato
“dammi un po’ da fumare...” non c’è stata risposta
lui dal fronte non è più tornato.
Non saremo da soli in tutto questo sfacelo
sentinella sarà chi è caduto
e si specchia nel bosco e nei nostri rigagnoli il cielo
ed ogni albero svetta azzurrato.
E ce n’era di posto in questa sporca trincea
si spartiva ogni giorno e minuto
Ora è tutto per me. Resta solo l’idea
che forse son io a non essere tornato
© Sergio Secondiano Sacchi. Traduzione, 1992
© Eugenio Finardi. Canto, 1993
© Mario Azad Donatiello. Canto, ?
© Alessio Lega. Canto, 2009
Non è tornato dalla battaglia
Perché tutto è diverso, anche se niente è cambiato,
Lo stesso cielo, ancora azzurro,
Lo stesso bosco, la stessa aria e la stessa acqua,
Soltanto lui non è tornato dalla battaglia.
Adesso non riesco a capire chi di noi aveva ragione
Durante le nostre dispute insonni e inquiete,
Ha cominciato a mancarmi solo adesso
Che non è tornato dalla battaglia.
Lui taceva a sproposito e cantava fuori tempo,
Lui parlava sempre di qualcos’altro,
Lui non mi lasciava dormire, si alzava all’aurora,
Ma ieri non è tornato dalla battaglia.
Non si tratta del vuoto che ha lasciato,
All’improvviso mi sono reso conto che eravamo in due.
E’ stato come se il fuoco fosse stato spento dal vento,
Quando lui non è tornato dalla battaglia.
Quasi fosse un’evasa, la primavera erompe,
Per sbaglio l’ho persino chiamato:
- Ehi amico, lascia un po’ di fumo! - E per risposta - silenzio:
Ieri non è tornato dalla battaglia.
I nostri morti non ci lasceranno nella disgrazia,
I nostri caduti saranno come sentinelle.
Il cielo si riflette nel bosco, come se fosse acqua
E gli alberi si ergono azzurri.
Sul pianeta, di posti ne abbiamo in abbondanza,
E il tempo scorreva per entrambi.
Adesso tutto questo è solo per me. Solo che mi pare
Di essere io quello che non è tornato dalla battaglia.
© Silvana Aversa. Traduzione, 1992